“Il Sole 24 Ore” riporta le dichiarazioni di Gianni Lettieri sul rischio di fallimento delle imprese nel prossimo autunno se il Governo non interverrà con meccanismi veloci di liquidità come accade già in altri Stati.
Gianni Lettieri a “Il Sole 24 Ore”: occorre accelerare i meccanismi per conferire liquidità alle aziende
“Le misure per fare arrivare liquidità alle imprese sono farraginose”. A lanciare l’allarme è Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, in un’intervista rilasciata a “Il Sole 24 Ore”: “La mia impressione è che il Governo sia giustamente concentrato sull’emergenza, ma si stia perdendo di vista il percorso della ripresa. Corriamo il rischio che in poco tempo all’emergenza sanitaria ed economica si aggiunga anche quella sociale. Non possiamo permettercelo. Si deve intervenire velocemente. Le misure in campo non dispiegheranno effetti prima di tre mesi, rischiamo di perdere buona parte delle imprese per mancanza di liquidità, si avvierebbero ristrutturazioni con centinaia di migliaia di licenziamenti”. In particolare Gianni Lettieri evidenzia che 8 istruttorie su 10 sono ferme e illustra la sua ricetta per ridare liquidità alle imprese in tempi veloci: “Serve un sistema che sgravi le banche dalla responsabilità eliminando l’intermediazione. L’impresa che chiede il finanziamento fa una autocertificazione sui requisiti che viene asseverata. Come avviene oggi nei casi previsti dalla legge fallimentare (articolo 67 e 182). Sulla attestazione la società emette un bond a venti anni remunerato ad un tasso di interesse e sottoscritto da Tesoro e/o Cdp che subito dopo girano alle banche pro solvendo”.
Liquidità: la strategia di Gianni Lettieri per il rilancio delle aziende italiane
Da “Il Sole 24 Ore” Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, volge l’attenzione sulla lentezza degli aiuti alle imprese in vista dell’autunno. Seppur soddisfatto per l’introduzione della fiscalità di vantaggio al Sud, Gianni Lettieri osserva che le imprese sono costrette ad anticipare la cassa integrazione che l’Inps tarda ad erogare: “Accade che solo il 15/20 per cento delle aziende abbia ricevuto i finanziamenti richiesti mentre in altre parti del mondo, per esempio in America, i soldi promessi sono già sui conti correnti delle imprese”.
Secondo Lettieri la soluzione è semplice: “Consentire all’impresa di autocertificare la sua perdita di fatturato e di farsela attestare da un soggetto riconosciuto, emettere bond a quindici/venti anni remunerati e garantiti dallo Stato, cedere i titoli alla Cassa depositi e prestiti che potrà girarli al sistema delle banche perché possa collocarli presso gli investitori”. Mentre per i prestiti fino a 25mila euro fa notare che: “Sarebbe necessario trasferire i fondi alle imprese sul conto corrente. Come in Svizzera o in Germania. Artigiani e commercianti al dettaglio hanno necessità immediata di liquidità. I tempi delle istruttorie sono incompatibili con la loro situazione attuale”.
Infine il Presidente di Atitech si mostra molto critico su altre misure pensate dal Governo come il bonus al 110 per centro per le ristrutturazioni edilizie, lo sblocca cantieri nonché l’uso dello strumento del recovery fund.